Watermark Digitale o su Carta: Come Proteggere i Propri Dati

Watermark

Con l’avvento e la crescita online di siti e blog in tutto il mondo, è difficile proteggere i propri contenuti o la propria documentazione a causa della pirateria online e dell’utilizzo non conforme alle regole del copyright che viene fatto di qualsiasi tipo di contenuto.

Immagini, video e audio, così come le informazioni che è possibile trovare sia online che nell’intranet della propria azienda, sono sempre a rischio. Per questa ragione è possibile utilizzare degli strumenti che possano aiutare alla protezione e riconoscimento di questi contenuti, come ad esempio il Watermark.

Il termine Watermark, e il suo derivato Watermarking, non hanno una traduzione specifica in lingua italiana (anche se alcuni utilizzano il termine filigrana e filigranare), ma definiscono tutte quelle misure, digitali e non, che servono per identificare l’origine e la provenienza del contenuto in modo da poterne conoscere l’identità e ridurre, quindi, il rischio di replicazione illegale.

Da moltissimi anni i Watermarks sono stati utilizzati in documenti come carte intestate o assegni per provarne l’autenticità: alcune volte è il nome o il logo che viene stampato o incluso nella produzione stessa del documento. Alcune di queste “filigrane” appaiono solamente quando si prova a copiare il documento fisico.

Un altro esempio palese sono le banconote che vengono utilizzate tutti i giorni, che servono ad identificare e riconoscere le banconote legittime da quelle contraffatte.

Watermark digitale e cartaceo sono la soluzione più ovvia e semplice al problema. Moltissimi software, come LogicalDOC, oltre a gestire i documenti e i file, permettono di inserire dei watermark sui propri documenti, in modo da poter tracciare e proteggere i documenti anche online.

Ma quali sono i vari tipi di watermark, o filigrane, che possono essere utilizzate per proteggere i propri documenti?

[x_custom_headline type=”left” level=”h2″ looks_like=”h4″]Watermark su Carta[/x_custom_headline]

Moltissime persone conoscono bene i due documenti descritti in precedenza: le banconote e gli assegni.

Nelle banconote, ci sono design specifici che sono stampati o inseriti nella stessa banconote, in modo da rendere facilmente riconoscibili e controllabili in pochi secondi.

Esistono ulteriori tecniche di stampa che rendono possibile la creazione di watermark stampati che possono scomparire o apparire nel momento in cui il documento che si vuole proteggere venga fotocopiato o scannerizzato, ma per poterne usufruire è necessario seguire dei processi di altissima qualità legati alla stampa di documenti particolari e, per questa ragione, la creazione di documenti cartacei di questo tipo è estremamente cara ed è consigliato proteggere i documenti online attraverso l’utilizzo di watermarking digitale.

[x_custom_headline type=”left” level=”h2″ looks_like=”h4″]Il Watermarking Digitale[/x_custom_headline]

Tutto ciò che è legato alla protezione dei contenuti online è molto più recente: con l’avvento di tutti i tipi di lavori digitali, come foto (o immagini), musica, film e altri media, sono stati prodotti delle protezioni digitali specifiche che lavorano in maniera leggermente diversa dal watermarking su carta: questo perché, almeno per il momento, sembra essere poco pratico provare a prevenire la possibilità di creare delle copie di file digitali, visto che gli stessi file devono essere sempre copiati per scopi di backup e recupero delle informazioni perse.

Il primo tipo di Watermarking è quello Visuale, utilizzato palesemente per essere notato.

Il metodo di sovrapposizione di un’immagine o di un suono all’interno del media serve a delinearne e rivendicarne l’origine, oppure per evitare l’uso commerciale o personale del prodotto al di fuori dell’uso consentito dall’utilizzatore attraverso il danneggiamento del contenuto stesso.

Il secondo tipo di Watermark è, invece, Invisibile.

Questi tipi di “filigrane” digitali sono state create per donare informazioni supplementari, attraverso l’utilizzo di impronte digitali, al computer nel quale sono stati inseriti i file considerati protetti.

Per effettuare questo tipo di watermarking con successo, non deve avere nessun effetto visibile o evidente durante l’utilizzo del file: questo perché è più difficile, per gli utilizzatori del prodotto, trovare l’impronta digitale e, in seguito, rimuoverla dal sistema.

In questo caso l’azienda proprietaria utilizza il watermark per identificare la fonte della copia, visto che non può evitare che il file sia copiato. Lo scopo finale è di “scannerizzare” il file in modo da riconoscerne l’impronta, e quindi provare il copyright del contenuto e poter perseguire per legge l’utilizzatore illegale del prodotto, servizio o contenuto.

Questo tipo di procedura è spesso utilizzata per film e musica per identificare copie piratate.

[x_custom_headline type=”left” level=”h2″ looks_like=”h4″]L’evoluzione del Watermarking[/x_custom_headline]

Moltissime compagnie, come Digimarc, Sony e IBM hanno introdotto sul mercato dei nuovi software che permettono ai singoli individui di creare facilmente dei watermarks all’interno di file immagine, audio, video e altri file per proteggere i contenuti dall’infrazione del copyright.

Queste impronte digitali possono essere viste grazie al software e rivelare il loro codice univoco e che permette di tracciare il proprietario del copyright o delle informazioni specifiche sul file.

A questo si è aggiunta la possibilità di servizio di tracciamento online che permettono ai proprietari di contenuti di vedere come il prodotto viene utilizzato online.

[x_custom_headline type=”left” level=”h2″ looks_like=”h4″]Perché è Importante Proteggersi Grazie al Watermarking[/x_custom_headline]

Il Watermark digitale sta prendendo sempre più piede come un’alternativa non invasiva per la protezione dei propri documenti e dei propri contenuti.

Questi processi continueranno infatti a proteggere contro il furto intellettuale e la fuga di dati sensibili, ed è un’alternativa sicuramente meno costosa rispetto alla sua versione cartacea: come indicato in precedenza un buon DMS può sicuramente tornare utile anche per il watermarking, oltre che per l’organizzazione della propria documentazione.

Vuoi saperne di più sul perché dovresti passare da un semplice Sistema di Archiviazione Online a un Archivio Digitale Professionale? Leggi anche: le 5 caratteristiche necessarie per il tuo archivio digitale e perchè Dropbox non dovrebbe essere utilizzato come DMS.

 

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