Il Colloquio di Lavoro: Consigli per Candidati e Reclutatori

Colloquio di lavoro

Tutti conosciamo il potere di una buona prima impressione durante un colloquio di lavoro: quando si cerca lavoro si comincia sempre a fare delle ricerche su Google per vedere quali siano le maniere di affrontare al meglio questo momento cruciale che potrebbe portare ad un assunzione.

Per questo ci sono molte statistiche che aiutano a definire i target sia per i candidati che per i reclutatori, per trovare il match perfetto fra la posizione vacante e chi la deve ricoprire, ed alcune sono più interessanti di altre.

Per esempio?

In media per ogni posizione aperta in un ambiente di lavoro Corporativo vengono sottomesse 250 candidature. – inc.com

Di queste 250 candidature, normalmente, solo dalle 4 alle 6 persone saranno prese in considerazione per un colloquio.

Sembra che trovare un lavoro sia difficile, vero? Assolutamente no.

Il reclutatore è come l’angelo guardiano dell’impresa: deve capire con un colpo d’occhio se il candidato rispetta la cultura aziendale e possa riempire il ruolo apertosi nel rispetto della cultura aziendale.

Il ruolo del reclutatore è ingrato e difficile: non sono semplicemente seduti a sentire i colloqui e leggere CV, ma fanno una scelta logistica che potrebbe impattare pesantemente sull’impresa.

Ma questo articolo non parlava di come passare un colloquio di lavoro? Sí, ma non solo.

In questo articolo cercheremo di guidare sia i reclutatori sia i candidati a trovare la posizione perfetta e concludere il colloquio con successo. Che tu sia un reclutatore o stia cercando lavoro, vedere il colloquio da un punto di vista diverso ti aiuterà a muoverti e reagire diversamente durante le varie fasi di reclutamento.

Cominciamo!

[x_custom_headline type=”left” level=”h2″ looks_like=”h4″]Il candidato – Come prepararsi ad un colloquio di lavoro[/x_custom_headline]

colloquio di lavoro 1

Sei stato finalmente chiamato per fare un colloquio per quell’impresa che ti piace (o nella quale vuoi solamente fare un’esperienza).

E adesso? Tranquillo, ci sono solo pochi passi da seguire che aumenteranno drasticamente le tue possibilità di riuscita.

1 – Raccogliere informazioni sull’azienda

Quanto conosci veramente l’azienda con la quale stai interagendo? La maggior parte delle persone non s’informano sulle politiche aziendali, i piani di crescita o la reputazione reale dell’impresa sul mercato. I reclutatori, invece, apprezzano moltissimo che un candidato si sia preso la briga d’informarsi prima di mettere piede in azienda.

Leggi il sito internet dell’azienda, cerca qualche notizia online o dai un’occhiata ai social media aziendali.

Non cercare di andare al colloquio ed inventare o improvvisare informazioni su due piedi: non c’è niente di più fastidioso di tergiversare senza sapere di cosa si stia parlando.

2 – Verifica i dettagli dell’intervista

Fai attenzione alla localizzazione dell’intervista, alla durata del viaggio (conta anche il traffico!) e a non arrivare in ritardo.

Fai attenzione a pronunciare correttamente il nome del reclutatore (o della persona che ti farà l’intervista), porta con te un CV aggiornato, una lista di referenze personali, una penna e un quaderno.

Tutti questi dettagli mostreranno che sei una persona attenta e concentrata e, specialmente, preparata.

3 – Vestiti in maniera appropriata

In inglese c’è un modo di dire estremamente preciso per l’occasione.

You’ll never get a second chance to make a great first impression.

[Tweet “You’ll never get a second chance to make a great first impression.”]

Non avrai mai una seconda possibilità per fare una grande prima impressione.

L’apparenza è tutto e in pochissimi secondi un reclutatore si farà un’idea di te che sarà difficile da cambiare.

Vestiti in maniera appropriata alla tua posizione: questo non vuol dire vestirsi sempre in maniera classica, ma di saper scegliere come vestirsi in base al settore aziendale e alla posizione da ricoprire.

Un Contabile di una grande azienda non si vestirà come un hair-stylist per una grande marca di moda.

[x_custom_headline type=”left” level=”h3″ looks_like=”h5″]Cosa si deve fare durante un colloquio?[/x_custom_headline]

Quando ci si trova nel bel mezzo del colloquio s’incomincia ad essere nervosi, e si tende a pensare troppo a quello che si fa o si dice, ma le regole per fare una buona impressione sono semplici:

Arriva 5 o 10 minuti prima – È importante far capire che si è interessati alla posizione anche mostrando puntualità.

Mantieni un comportamento positivo e controlla il tuo linguaggio del corpo – Ci sono moltissimi studi sulla lettura del famoso body language  (linguaggio del corpo) che puoi trovare facilmente online: La posizione del corpo può comunicare cose positive o negative. Ricordati semplicemente di sederti dritto, ma in maniera confortevole, e di non avere paura di piegarti leggermente in avanti per mostrare interesse durante tutta l’interazione.

Ah, e ricordati di guardare negli occhi il reclutatore il più  possibile.

Parla bene del tuo passato lavorativo – Ecco un esempio di quello che passa per la testa di molti candidati.

Reclutatore: Come mai hai deciso di lasciare il tuo lavoro precedente?

Nella testa del candidato: Nel mio lavoro precedente mi stavano  sfruttando e non c’era nessuna gratificazione monetaria e personale. Merito di più. Forse dovrei dirlo al reclutatore…

Assolutamente no!

Parla sempre degli aspetti positivi dell’azienda che ti sei lasciato alle spalle, di cosa ti ha insegnato e di quello che vuoi ottenere dal tuo prossimo lavoro.

Mostra interesse per il futuro e non rimorso per il passato.

A questo punto bisogna solo rispondere nella maniera corretta ad alcune domande che vengono quasi sempre poste durante i colloqui

[x_custom_headline type=”left” level=”h3″ looks_like=”h5″]FAQ – LE DOMANDE FREQUENTI[/x_custom_headline]

Quali sono i tuoi punti di forza? – Cerca di essere onesto portando degli esempi pratici che dimostrino come i tuoi punti forti siano effettivamente stati utili sul luogo di lavoro.

Perché vuoi lavorare in questa azienda? – Spesso si cerca lavoro perché si vogliono pagare le bollette, ma dare al lavoro questo unico ruolo è molto riduttivo. Si può entrare in un’azienda perché se ne ama la politica aziendale oppure perché il ruolo proposto è interessante, costruttivo e conforme al proprio percorso di studi e lavorativo.

Trova, insomma, una risposta che possa soddisfarti e che sia onesta.

Qual è la tua grande debolezza? – Questa domanda è molto complessa: bisogna essere onesti ed autocritici per non dare una risposta falsa e scontata, ma la propria debolezza non deve intaccare effettivamente il tuo lavoro e la tua produttività. Porta un esempio di una debolezza, come la mancanza di un certo tipo d’esperienza, che non sia relazionata alla posizione in discussione.

Qual è stato il tuo più grande raggiungimento? – Prepara un esempio prima dell’intervista: hai mai aiutato i tuoi capi a salvare moltissimo tempo e denaro con una tua idea? Hai risolto un problema critico nei tuoi precedenti lavori? Questo è il momento di mostrare quanto vali!

[x_custom_headline type=”left” level=”h3″ looks_like=”h5″]Cosa devi chiedere?[/x_custom_headline]

Si sa, un candidato attento mostra sempre interesse. Il linguaggio del corpo non basta, bisogna saper porre le giuste domande. Ecco una piccola lista che potrà aiutarti.

Cosa cercate dal candidato perfetto? – Questa domanda non è solo intelligente, ma anche molto utile: ti permetterà di capire i funzionamenti interni all’azienda, e quindi capire quanto il tuo profilo possa essere giusto per il ruolo da ricoprire.

Se io fossi assunto, quale sarebbe il mio primo progetto o obiettivo di produzione? – Questo ti aiuterà a capire quali sono i ritmi lavorativi e i processi associati al tuo ruolo. In questa maniera sarai anche capace di spiegare come potresti superare le loro aspettative di produzione.

[x_custom_headline type=”left” level=”h3″ looks_like=”h5″]Per concludere[/x_custom_headline]

Cerca di ricapitolare tutti le competenze richieste e le responsabilità, e chiedi a chi ti sta facendo il colloquio se le tue conclusioni sono corrette. Se questo è il caso, rassicurali che sarai capace di raccogliere tutte le sfide che questa posizione ti presenterà e risolvere tutte le problematiche a questa connesse.

Sii una parte attiva del colloquio.

Così come tu stai cercando il lavoro dei tuoi sogni anche il reclutatore sta cercando il candidato perfetto di cui l’azienda ha bisogno: il lavoro è uno scambio equo, ed è per questo che il colloquio deve riflettere questa equità.

Un’ultima piccola nota: ricordati di ringraziare per l’opportunità e chiedi più informazioni riguardanti i passi successivi da seguire.


RISORSE UTILI

Vuoi sapere quali competenze sarà importante sviluppare per essere competitivi? Leggi anche: Le 5 Competenze Necessarie per Essere Competitivi fino al 2025 (e come ottenerle)


[x_custom_headline type=”left” level=”h2″ looks_like=”h4″]E per i reclutatori?[/x_custom_headline]

colloquio di lavoro 2

La vita del reclutatore è difficile: trovare il candidato giusto non è sempre facile, e spesso è necessario prendere svariate misure di sicurezza che ti assicurino di identificare il candidato più qualificato per il ruolo vacante.

Ma quali sono i consigli da seguire per trovare il migliore match per il ruolo disponibile nella propria impresa?

1 – Crea un problema da risolvere

Mettere il candidato davanti a un problema che si potrebbe presentare una volta ottenuto il lavoro ti permette fin da subito di capire se il candidato risulta idoneo al ruolo proposto. Una volta che avranno risolto il problema (normalmente questo test è scritto), sarà possibile discutere con la controparte il ragionamento dietro al processo di risoluzione: in questa maniera sarà possibile definire le capacità logiche e di comunicazione, e ti aiuterà a definire il comportamento della persona all’interno dell’impresa.

2 – Mettili alla prova con un mini-progetto

Negli Stati Uniti queste sono chiamate Job Auditions (Audizioni di lavoro), ma non sono altro che delle attività da svolgere durante un colloquio e che possono mostrare di cosa il candidato è effettivamente capace.

Esempi di queste Job Audition potrebbero essere:

Per un venditore – Preparare un pitch (un discorso di vendita) per convincerti ad acquistare un prodotto

Per un Web Designer – prepararti un modello di landing page

Customer Service Manager – analizzare alcune statistiche relative al servizio clienti e pianificare gli step successivi.

Ci sono alcune teorie relative a questo Job Auditioning che possono essere particolarmente interessanti anche nel tuo processo di reclutamento.

Quali? Te lo dico subito.

Melanie Duncan, un’imprenditrice che lavora online, propone ai candidati di compiere un progetto ma non da una data precisa per la consegna dello stesso. Ma perché?

Testare il rapporto tra la velocità e la qualità del lavoro permette di stabilire se le priorità di produzione del candidato corrispondono a quelle dell’azienda.

Una volta ricevuti i progetti, infatti, compara i tempi di risposta con la qualità del lavoro svolto.

3 – Portali fuori dalla “zona colloquio”

Quando si arriva al colloquio, un candidato si comporterà in maniera diversa in base al numero e al tipo di persone che si troverà davanti.

Le dinamiche relazionali cambiano all’aumentare o al diminuire delle persone durante il colloquio.

Avere più persone ti permette di vedere come il candidato si comporta in gruppo e fuori dalla sua zona di confort..

Questa manovra ti permetterà di rispondere ad alcune domande che possono essere determinanti per te, come ad esempio: Il candidato ascolta quando più persone gli parlano? Come interagisce con il resto dello staff? È interessato a conoscere meglio gli altri o preferisce parlare di se stesso?

4 – Senti parlare il candidato di qualcosa che lo appassiona.

Chiedi ai candidati quali siano veramente le loro passioni e ascoltali risponderti.

Vedere come un candidato reagisce alle proprie passioni permette di definire che tipo di comportamento avrà durante il lavoro.

Sarà facile definire anche se il lavoro lo interessa veramente o meno in base alle varie reazioni durante il colloquio.

5 – Chiedi un feedback da chi ha visto il candidato al di fuori del colloquio.

Vedere come un candidato si comporta al di fuori della “danza” prestabilita dei colloqui è importantissimo. Ma come è possibile farlo?

Chiedi ad un collega di dare al candidato un tour dell’ufficio e cerca di capire quali domande abbia posto durante questo tour.

In questa maniera non solo vedrai la parte più naturale del candidato, ma gli darai anche la possibilità di comprendere meglio il lavoro e l’ambiente in cui si troverà a lavorare. E non ti preoccupare di spaventarli: se un candidato perde interesse dopo il giro dell’ufficio, significa che non era perfetto per il ruolo che gli stavi per affidare.

[x_custom_headline type=”left” level=”h3″ looks_like=”h5″]Altri piccoli consigli per un processo di reclutamento ideale[/x_custom_headline]

In alcuni casi il colloquio di lavoro non è l’unico scoglio durante la selezione del candidato perfetto e per questo abbiamo altri due consigli da darti per permetterti di diventare un reclutatore migliore.

Se tutti rifiutano l’offerta di lavoro, forse è necessario effettuare delle modifiche

Quando i candidati scelti rifiutano un’offerta, è sempre necessario chiedere la ragione dietro al rifiuto: il salario è troppo basso, i benefici non sono abbastanza, l’organizzazione aziendale sembra troppo confusa o il processo di reclutamento è stato troppo aggressivo o esagerato.

Una volta trovato il problema è necessario correggerlo.

Se hai trovato il candidato perfetto, richiamalo, ammetti l’errore, correggilo e dichiara che saresti interessato a fare una nuova offerta, oppure dai una seconda possibilità al candidato seguente.

Non dimenticarti di mandare delle comunicazioni ai candidati che non hanno passato il colloquio

Ogni candidato è una persona in attesa di una tua risposta ed un potenziale futuro impiegato (magari per un’altra posizione).

Ringraziali con sincerità e spiega chiaramente la ragione del rifiuto, in questa maniera sarai capace di ritenere con successo il candidato e contattarlo nuovamente qualora ci sia una posizione di lavoro che gli calzi a pennello.

Siamo arrivati alla conclusione di questo lungo articolo e, come sempre, se ti è piaciuto quello che hai letto e pensi possa essere utile a qualcuno che conosci, condividilo con i pulsanti che trovi a sinistra (se leggi da pc) oppure qui sotto (se leggi da smartphone).

Buona giornata!


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